Del Collegio, che ancora oggi funge da fondale scenico a ciò che rimane dell’antica Piazza San Francesco, si hanno notizie certe solo a partire dal 1636, quando l’estense Andrea Bortoloni, membro di una ricca e nobile famiglia del luogo, divenuto frate Minore Conventuale, diede inizio alla costruzione del monastero e fu anche insegnante per quaranta anni nel convento. Riguardo al progetto dell’edificio, si ritiene probabile che Vincenzo Scamozzi, ovvero il continuatore della tendenza classicista Palladiana nel Veneto, lo abbia fornito a quello che poi fu l’esecutore in loco del progetto, ovvero Antonio Zuccato. Il linguaggio classicista dello Scamozzi si intravede in modo particolare nel chiostro del convento, caratterizzato da elementi tipici come l’utilizzo degli ordini sovrapposti, dorico nel registro inferiore e ionico in quello superiore, le finestre timpanate con balaustra e doppio cornicione a fascio con dentellatura terminale. Sul perimetro del chiostro si aprono i tre accessi all’edificio e l’Aula Magna, al cui interno si può ammirare la tela con la “Cena in Emmaus”, posta sulla parete di fondo della grande stanza. Il tema del dipinto e le dimensioni dell’ambiente ci indicano chiaramente che questo era il refettorio del convento, al quale si affiancava la cappella dedicata alla Vergine. Il primo piano invece era adibito a dormitorio per i giovani che studiavano all’interno del collegio. Dall’anno della fondazione (1636), la storia dell’edificio attraversa quattro secoli densi di storia civile e umana; al suo interno si sono intrecciate le vicende storiche francesi e austriache che portarono, come abbiamo visto, prima all’uso militare degli ambienti del collegio e poi alla spoliazione della chiesa di San Francesco. Infine, nel 1866, con l’annessione del Veneto all’Italia, tutto il complesso divenne di proprietà del Comune di Este che dal 17 Novembre 1874 lo utilizzò come Collegio Convitto Comunale delle annesse scuole elementari, tecniche, ginnasiali e del Giardino d’Infanzia. Durante il primo conflitto mondiale (1915-1918) il convento venne trasformato in ospedale militare e nel 1922 divenne sede del Collegio Vescovile Atestino (1922-1975). Una drammatica pausa delle attività didattiche si verificò tra il 1943 e il 1945 quando, nel pieno della seconda guerra mondiale, fu requisito dalle truppe di occupazione tedesche per essere utilizzato come alloggio militare, luogo di raccolta dei rastrellati e prigione di partigiani catturati dai nazisti e dalla brigata fascista. Dopo la liberazione tornò ad essere Collegio-Convitto; dal 1963 con l’estensione delle scuole medie in tutti i comuni, il collegio vide diminuire l’affluenza dei convittori provenienti dai paesi delle provincie di Padova e Rovigo e ciò portò alla sua definitiva chiusura nel 1975. Da questa data in poi l’edificio comunale è sempre stato adibito a Scuola Statale e, anche se in veste moderna e laica, è ritornato ad essere il luogo di formazione e di cultura che il benemerito fondatore Padre Andrea Bortoloni aveva realizzato.
Chiostro di San Francesco, Via Calle della Musica, 4, 35042 Este PD
In caso di pioggia le proiezioni si svolgeranno al Teatro dei Filodrammatici, Via Calle della Musica 13, Este (PD).