Di Giulia Palmieri
Tutor Maurizio Torrealta
Vincitrice del Premio Morrione 2017 – categoria webdoc d’inchiesta
Il Grande Fiume. Sponde fatte di uomini, di personaggi, di lavoratori. Con la sabbia del Po si sono costruite le città, le strade che hanno unito l’Italia. Ormai però è un ecosistema fragile: non piove per mesi, lasciando i campi a secco, e poi ad un tratto l’acqua invade le golene, raggiungendo le case e facendo crollare gli argini. È come il corpo di un uomo, con tutta la sua forza e la sua fragilità. È la storia dell’oro grigio del Po e di chi ha scavato troppo, di terre che sprofondano. Degli affari che hanno intorbidito le acque del Fiume, di chi vuole raccontare qualcosa cercando di ripulirle. Ecco il lato nascosto dell’oro grigio, da una parte all’altra del Fiume: i rifiuti gettati in acqua, sperando che la piena inabissasse ogni cosa, e quelli “tombati” nelle cave esaurite; i camion delle cosche che hanno attraversato la pianura con carichi fuori norma frodando il fisco; i milioni di metri cubi di inerti estratti senza autorizzazioni e svenduti sotto costo, “drogando” gli equilibri del mercato; i danni ambientali irreversibili e la scarsità plateale di controlli da parte di chi doveva vigilare e talvolta non lo ha fatto.
Alla presenza dell’autrice dell’inchiesta e di Mara Filippi Morrione.
Il premio che porta il nome di Roberto Morrione è un premio dedicato ai giovani autori e al giornalismo di inchiesta televisivo. Roberto Morrione ha attraversato più di quaranta anni della storia del servizio pubblico, la Rai. Dal 1962, con Enzo Biagi a Tv7 che era una trasmissione di inchieste e reportages coraggiosa e innovativa. Poi il Tg1 dove resta per anni con responsabilità crescenti. E’ il capocronista del primo giornale televisivo italiano quando, insieme ai suoi giornalisti, si assume la responsabilità di inchieste bollenti: da quella sulla organizzazione clandestina Gladio, al disastro di Ustica, alla loggia massonica P2 .