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Performance e installazioni a cura di Reitia Art

Performance e installazioni a cura di Reitia Art

18 giugno 2021

U(O)MO

Performance di danza, arte e natura

La performance vuole dare forma alla sottile relazione tra respiro umano e respiro vegetativo. 

Nasce dall’osservazione delle forme vicine e lontane e da ciò che noi assimiliamo dalla natura e di ciò che la natura assimila da noi; nasce come arte sostenibile perché necessita solo di ciò che abbiamo corpo-materia, movimento, spazio. Nasce dal camminare e dal respirare. 

Le installazioni sono realizzate con materiali reperiti in loco, trasformando gli elementi vegetali in creature antropomorfe, creando ambientazioni mitologiche a cui lo spettatore prende parte. Applica sulla corteccia degli alberi strati di terra argillosa creando forme metamorfiche, di carattere effimero, che durano giusto il tempo di un'emozione e sopravvivono, come la danza, solo nel ricordo. 

In quest'ultimo particolare periodo ci siamo trovati nudi, con spazi vuoti da trasformare, rigenerare, ridefinire, in questa apparente immobilità abbiamo cercato nella natura l’ispirazione e l’occasione per raccontare. I prati ci hanno ospitato abbiamo attraversato le stagioni, i profumi, il vento, il freddo, la fioritura, abbiamo osservato e danzato senza mai fermarci. Abbiamo ringraziato la danza che nel suo essere mobile ci ha sempre allenato alla versatilità. Abbiamo imparato dagli alberi ad essere flessibili e resistenti nel corpo e nella mente. La performance racconta quello che abbiamo danzato in questo periodo. Racconta la tenacia e la resilienza di ciascuno di noi, racconta l’ironia e il sorriso sempre presente, la duttilità, la forza e la commozione.

Citazioni:

Nelken Line di Pina Bausch:
La Nelken Line è una danza realizzata da una linea di persone che, camminando, ripetono una sequenza rituale di movimenti; rappresenta la primavera, l’estate, l’autunno e l’inverno.
Nella sua apparente semplicità è densa di dettagli e valori simbolici e può essere letta come una metafora della vita, “l’unione dell’andamento lineare nello spazio con quello circolare della ciclicità del tempo”.
Sirinx, di Claude Debussy: Il brano era stato ideato per accompagnare la scena della morte del dio Pan, che, innamorato della ninfa Siringa (Sirinx), non è da lei ricambiato: la ninfa, braccata dal dio, si getta in un canneto trasformandosi per intervento divino in una canna. Pan, preso dallo sconforto per aver perso le tracce della ninfa, taglia la canna e la divide in vari pezzi, creando lo strumento a fiato detto flauto di Pan o siringa. 

Coreografie: Elisabetta Cortella

Danzatori: Elisabetta Cortella, Federica Duregon, Marika Duregon, Kristina Emelianenko, Vanessa Frison, Ilenia Martire, Luca Olivetto, Michela Ortile, Elena Pallozzi, Anita Pavinato, Silvia Rizzetto.

Musiche: Maria Grazia Seren, flauto traverso; Artisti Vari arrangiati da Carlo Carcano

Installazioni naturali: Elena Candeo

In collaborazione con Centrostudidanza21

Un particolare ringraziamento a Luca Agostini 

A cura di Reitia Art