Ecco tutti i film vincitori della 22a edizone di Euganea Film Festival!
CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI
Premio Miglior Cortometraggio EFF 2023
Pig di Jorn Leeuwerink (Paesi Bassi, 2022).
Un film in cui la naturale competizione tra specie animali si trasforma in una tediosa e passiva convivenza nel consumo. L’appropriazione e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse energetiche - rappresentate nel film da un ignaro maiale - e la necessità di non ripetere i nostri errori verso l’ambiente vengono raccontati con un disegno animato pieno di sintesi e humor, comprensibile da un pubblico di qualsiasi età.
Premio della Giuria EFF 2023
Graziano e la giraffa di Fabio Orlando e Tommaso Zerbi (Italia, 2022).
Per l’esplorazione surrealista della vita alienante e consumista del terzo millenio; per la creazione di un universo alternativo divertente, ma anche solitario e brutale; per averci ricordato che nel mondo assurdo in cui viviamo non solo gli elettrodomestici potrebbero trasformarsi in animali, ma anche noi.
Menzione Speciale
Haolut di Evgenia Arbugaeva e Maxim Arbugaev (Regno Unito, 2022).
Haulout è un piccolo film che ci fa capire la grandezza dell'imminente disastro ambientale. Con il loro sguardo i registi Evgenia Arbugaeva e Maxim Arbugaev ci rivelano il dramma di una incredibile, gigantesca colonia di trichechi destinata alla sparizione. Un appello poeticamente straziante dotato di un montaggio lucido che ci fa riflettere e che merita la nostra Menzione Speciale.
Premio Cinemambulante - cinema per la scuola
Stars on the Sea di Jang Seung – wook (Corea del Sud, 2021).
Premio del Pubblico
Sorta Nostra di Michele Sammarco (Italia, 2022)
CONCORSO INTERNAZIONALE LUNGOMETRAGGI
Premio Miglior Lungometraggio EFF 2023
Tara di Volker Sattel e Francesca Bertin (Germania, 2022).
Per aver saputo raccontare, da una prospettiva corale e inedita, un vergognoso capitolo della recente storia sociale e giudiziaria italiana, attraverso il linguaggio del cinema di osservazione e l’abile utilizzo del materiale d’archivio. Volker Sattel e Francesca Bertin ci consegnano il ritrattoambivalente di una comunità dove il pensiero scientifico e le superstizioni popolari convivono nello stesso tessuto sociale. L’inquinamento dell’ILVA non ha risparmiato neppure il fiume Tara, che scorre a pochi chilometri dall’acciaieria; eppure molte persone restano fortemente ancorate alle leggende popolari credendo nelle proprietà curative delle sue acque. In questo precario equilibrio tra scienza e superstizione, tra sacro e profano, il film si chiude con uno spiazzante bagliore finale interpellandoci come cittadini e spettatori.
Premio della Giuria EFF 2023
Inner Lines di Pierre – Yves Vandeweerd (Francia, 2022).
Per l'eccezionale sensibilità con la quale il regista si fa testimone delle ferite che lacerano i corpi e le memorie dei popoli yezida e armeno, da secoli vittime di brutali genocidi, violenze e persecuzioni. Pierre-Yves Vandeweerd, antropologo belga, realizza un film lirico e poetico, potente e intimo dove la violenza più efferata resta fuori campo ma si riverbera nelle parole e nei canti degli esuli emozionandoci nel profondo. Le immagini in 16mm, di una bellezza sepolcrale, mostrano i primi piani dei sommersi e dei salvati, le marce dei giovani soldati, le luci flebili delle candele votive, le mani giunte delle madri, uno struggente passo di danza. In questa terra offesa, nei paesaggi invernali del monte Ararat, Vandeweerd (r)accoglie storie sepolte vive dalla violenza della guerra e dall’oblio della Storia: un cinema dell’invisibile e dell’indicibile che domanda a noi spettatori di guardare e prestare ascolto. Le inner lines sono tracce di un dolore muto e ascoso come ascose e mute sono le vie di fuga percorse dai piccioni viaggiatori, ultimi messaggeri di un miraggio di salvezza di un popolo che esiste e resiste grazie alla tenacia delle donne e degli uomini che lottano per la sopravvivenza.